VILLA CONTARINI RAFFAELLA
Arlesega di Mestrino (Pd)
Della Villa Contarini Raffaella di Arlesega, edificata probabilmente nella prima metà del XVI secolo, non è a tutt’oggi noto il nome dell’architetto.
Gli affreschi ancora presenti sulla facciata principale sono invece riconducibili per certo ad un seguace dello Zelotti: vengono avvicinati per impianto figurativo al ciclo pittorico del Catajo, prova ulteriore della presumibile datazione della villa (prima del 1570).
Il complesso si compone della Villa: la costruzione più antica con tipologia tipica delle prime ville venete, di impianto scamozziano. I saloni passanti sia al piano rialzato che al primo occupano il terzo medio dei fronti; le quattro sale poste ai vertici e gli spazi centrali con le scale completano le fasce laterali ad est ed ad ovest.L’ala destra (coeva alla villa) si struttura in un porticato a modesta profondità (10 arcate), con corridoio corrispondente al piano superiore e sale sul retro. L’ala sinistra, invece, è un ampliamento risalente agli anno 50 del ‘900, epoca in cui la villa fu trasformata in orfanotrofio.
Chiude ad est il giardino antistante il complesso la grande barchessa (o tezon) sviluppato su tre piani con porticato a tutt’altezza sul fronte. Notevole il portale di accesso dalla strada con semipilastri, timpano e bugnato in mattoni. Per il risanamento strutturale di questo edificio, percorso negli anni passati da un violento incendio che ne ha completamente distrutto solai e copertura lignea, è stato richiesto un finanziamento alla Regione, sulla base del progetto e preventivo redatto dal nostro Studio.
Nel vertice sud-est del giardino si attesta la chiesetta, posta in fregio al Ceresone, già citata dal Cittadella nella sua “Descrittione di Padova e del suo territorio” del 1605.
All’estremità nord del percorso che conduce attraverso la proprietà all’edificio, ora di altri, detto casa colonica (o casa dei Lavoratori) sorge la torre colombara, oggetto del nostro intervento di restauro.
Sorge a mo’ di ponte su di una roggia da irrigazione la cui acqua proviene dal Ceresone, e presenta un doppio accesso ad arco (nord e sud) e due scale a chiocciola in pietra raggiungenti diversi livelli (quattro oltre al piano terra).Interessante la decorazione pittorica della volta a base ottogonale sul piano terra, raffigurante talamoni che sorreggono la volta stessa e sugli spicchi verso l’alto scene di vita campestre con verzura ed uccelli.L’intervento di restauro e consolidamento statico della copertura, dei solai e delle murature ampiamente lesionate è stato realizzato sotto il controllo della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici per il Veneto Orientale con sede in Venezia.
Complesso di proprietà della i.p.a.b. “SEEF (Servizi per l’Età Evolutiva e la Famiglia)”, sottoposto a vincolo di tutela ex art. 2 della Legge n° 1089 del 01.06.1939 (Declaratoria del 17.11.79 prot. n° 2616).
Nulla Osta della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici n° 3130/98 del 15.04.98Opere eseguite con il contributo ministeriale ex Legge n° 1552 del 21.12.1961Progetto di risanamento statico a cura dell’ing. B. Mazzon, progetto e direzione lavori del restauro architettonico a cura dello Studio Crepet Miolato Conte.
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